Iglesias-San Giovanni Suergiu
La Iglesias-San Giovanni Suergiu fu una delle due linee date in concessione alle Ferrovie Meridionali Sarde e nasceva come breve diramazione della più lunga Siliqua-Calasetta. Anche questa linea subì tutte le traversie realizzative della Siliqua-Calasetta (di cui si può leggere nella apposita scheda) e venne inaugurata anch'essa il 23 maggio 1926.
Nel 1872 le Ferrovie Reali completarono la diramazione da Decimomannu ad Iglesias e nel 1886 il Governo le concesse di prolungare la linea di ulteriori 6 chilometri sino a Monteponi. Come da migliore tradizione delle Reali il breve tratto venne completato in dodici anni! Il Regio Decreto n. 668 del 3 aprile 1926 stabilì che questo tratto (nel 1920 passato dalle Reali alle Ferrovie dello Stato) venisse trasferito alle Ferrovie Meridionali che avrebbero dovuto provvedere alla conversione a scartamento ridotto per adattarlo al resto della linea. Il passaggio di gestione avvenne quando mancava poco alla inaugurazione della Iglesias-San Giovanni Suergiu e la conversione da scartamento ordinario a ridotto venne completato dagli operai delle FMS in soli 4 giorni. Come fatto per il capolinea di Siliqua, le Meridionali costruirono ad Iglesias una loro stazione di fronte a quella dellle FS.
Dopo la partenza da Iglesias la linea attraversava con un percorso tortuoso attraverso le montagne dell'iglesiente e si arrivava alla stazione di Monteponi il cui scalo era di fronte alla stazione della ferrovia mineraria privata per Portovesme. Dopo Monteponi, la ferrovia procedeva in direzione Sud, attraversava Gonnesa ed arrivava all'allora comune di Serbariu che qualche anno dopo sarebbe stato inglobato nel neo comune di Carbonia. Dopo Serbariu la ferrovia ragiungeva San Giovanni Suergiu, e si congiungeva con la linea Siliqua-Calasetta.
A metà degli anni trenta sulla rete FMS entrarono in servizio quattro automotrici diesel Fiat. Dopo la fondazione di Carbonia evvenuta nel 1938 la linea ebbe un notevole impulso commerciale grazie alla nuova attività mineraria. Il servizio venne potenziato ed il 7 febbraio 1940 la tratta dalla nuova stazione di Carbonia a Sant'Antioco Ponti divenne a doppio binario. Fu il primo tratto a doppio binario realizzato in Sardegna e sarebbe stato l'unico sino alla metà degli anni '80 con l'apertura della Cagliari-Decimomannu. La necessità di raddoppiare la tratta non si rese necessaria esclusivamente per il traffico commerciale ma anche per l'aumentato traffico passeggeri. A Sant'Antioco il carbone di Serbariu veniva imbarcato per il continente.
Durante la seconda guerra mondiale il servizio venne ridotto notevolmente e vennero abbandonate le locomotive diesel e si tornò a quelle a vapore. Negli anni '50 la linea subì un duro tracollo, dapprima per la crisi delle miniere sulcitane ed in seguito per l'apertura Carbonia-Villamassargia delle FS. La linea consentiva di raggiungere direttamente Cagliari senza scalo e senza cambiare gestore e questo dirottò verso la nuova linea buona parte del traffico merci e passeggeri.
Nel 1963 venne abbandonato l'esercizio della linea a doppio binario anche se rimase in posa sino alla chiusura della ferrovia. Il definitivo colpo di grazia alla linea avvenne il 18 gennaio 1969 con la chiusura della tratta da Iglesias a Monteponi a causa del crollo parziale di una galleria nei pressi di Cabitza. La Iglesias-San Giovanni Suergiu, come la Siliqua-Calasetta, venne chiusa il 1º settembre 1974 e sostituita con autocorse.
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